Dopo un sabato di assoluto riposo, il team 2003 affronta un fine settimana di fuoco:
2 partite da giocare nell’arco di 48 ore. Se fossero professionisti si lamenterebbero del fatto che “…non abbiamo il tempo di recuperare”, “…non c’è rispetto per gli atleti”, bla bla bla.
Ma, fortunatamente, sono ancora solo bambini e l’unica lamentela che gli si può sentir fare è che 48 ore senza pallone sono troppe; la loro passione, la loro gioia è correre dietro ad una palla ed il nostro piacere è vederli gioire di questo.
Il doppio match serve anche come verifica per capire se i ragazzi hanno superato il recente periodo nero in cui prestazioni più o meno buone sono sempre e comunque accompagnate da un elevatissimo grado di “scuminiga”.
Il primo match vede i white-boys impegnati in trasferta sul campo della San Paolo Gialli. La partita si svolge all’insegna dell’equilibrio. I ragazzi, supportati dai mister Francesco e Domenico e dal dirigente accompagnatore Gavino, offrono una prestazione sicuramente sotto il loro standard ma pur con tutto ciò riescono a mantenere bene il campo.
A decidere il risultato è ancora una volta un episodio sfortunato con una topica dell’arbitro che non coglie un evidente fallo di mano commesso dall’attaccante della squadra di casa poco prima di calciare a rete la palla che deciderà le sorti della partita. L’infallibilità del giudice di gara è sola utopia; si accettano sportivamente anche gli errori.
In tutti i modi i ragazzi provano e recuperare il risultato ma l’imprecisione unita ad una buona dose di sfortuna determinano la sconfitta esterna.
Il secondo match vede invece i ragazzi del team giocare insieme ai ragazzi della Lanteri Neri.
Partita ancora una volta combattuta e ben giocata dalle due squadra.
La prestazione del Catalunya questa volta è decisamente di livello superiore rispetto a quanto mostrato poche ore prima.
Il gol di Ale Doneddu, che regala il vantaggio agli algheresi, sembra l’episodio determinante per scacciare definitivamente l’aura negativa che avvolge il team.
Purtroppo è una pia illusione e la sfortuna ritorna a colpire inesorabilmente.
Lady K, impegnata in una “semplice” uscita a terra, si procura un leggero infortunio che però sul momento è accompagnato da un forte dolore che la costringe ad abbandonare la presa sul pallone. Per l’attaccante avversario è un gioco da ragazzi insaccare nella porta sguarnita.
Pazienza! L’unica cosa importante è che la nostra lady sia potuta ritornare in campo e continuare ad essere parte del gioco.
Pochi minuti ed i ragazzi sono costretti ad incassare il gol del vantaggio avversario.
Si va al riposo sotto di un gol.
Alla ripresa della partita la squadra rientra in campo con gli occhi della tigre. Uniti e compatti vogliono lottare contro tutto e tutti; se quella sfortuna che li accompagna ultimamente non va via da sola i ragazzi sono pronti a combatterla per cacciarla via loro con la forza del gruppo.
La ripresa è un monologo dei “chierichetti” del Catalunya. Si gioca quasi esclusivamente in una metà campo ma gli ospiti possono contare su un portiere in vena di miracoli.
I ragazzi corrono a perdifiato, si impegnano allo spasimo ma ancora la sfortuna sembra volersela prendere con i nostri.
Ma chi la dura la vince!
Proprio quando ogni speranza sembra svanire nel nulla arriva la grande gioia. Il nostro Stefano, con un bolide carico di rabbia, un bolide che parte dai suoi piedi ma che viene sospinto dalla voglia di rivalsa di tutti i suoi compagni, si insacca prepotentemente in porta.
E’ il gol con cui i ragazzi cacciano via la sfortuna, è il gol con cui mettono alla porta ogni negatività.
Sulle ali dell’entusiasmo i ragazzi di Mr. Francesco provano a raggiungere la vittoria nei secondi finali, continuano nel loro assedio ma così facendo scoprono il fianco ai loro avversari che – a pochi secondi dalla fine della partita – hanno l’opportunità di scagliare verso la porta del Catalunya il loro primo tiro “su azione”.
Può essere la beffa finale ma uno strepitoso, anzi lo riscrivo tutto maiuscolo STREPITOSO Alessandro Caria si esibisce in un volo plastico per smanacciare la palla. Come per il gol di Stefano anche la parata di Alessandro è una parata voluta da tutta la squadra, con il portiere che vola sospinto sulle ali dell’entusiasmo dei compagni.
I ragazzi sono una squadra, questo è quello che vogliono essere, loro e soltanto loro.
I Ragazzi della squadra: Kadija Urgias, Alessandro Caria, Mauro Zucca, Matteo Campus, Davide Pensè, Thomas Livesi, Mattia Meloni, Francesco Manunta, Gabriele Livesu, Stefano Deriu, Alessandro Riu, Francesco Idili, Andrea Catogno, Michele Priami, Fabiano Fois, Claudio Salaris, Alessandro Doneddu, Michele Congiu, Daniele Mura.
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