Ancora una volta i ragazzi del duo Catogno-Falchi confermano di essere abbonati al pareggio; in ben 5 occasioni su sette, infatti, hanno diviso la posta in palio con i loro avversari di turno.
Ma divisione della posta vuol dire avere un bicchiere metà pieno o metà vuoto?
Senza ombra di dubbio possiamo dire di avere un bicchiere pieno per metà e, anche se il risultato dice diversamente, anche oltre.
In una trasferta nata con i peggiori presupposti, di fronte ad un avversario coriaceo che nella partita di andata ha condannato i rossoneri alla finora unica sconfitta, i ragazzi hanno sfoderato una delle migliori prestazioni stagionali.
Ma procediamo per ordine.
Già dalla riunione pre-partenza si deve fare la conta degli assenti. Alle assenze preventivate di Giulio Lai e Francesco Nardi si aggiunge quella dell’ultimo momento di Andrea Manconi.
Discorso a parte invece per il nostro Straniero, Matteo Campus, che si vede costretto a rinunciare al match a causa dei soliti odiosi malanni di stagione. Conoscendolo siamo sicuri che, seppur in condizioni ben lontane dall’ideale, sarebbe stato pronto a scendere in campo a dare battaglia a fianco ai suo compagni ma i “miti” e giusti consigli di mamma Rina lo hanno convinto ad attendere un’occasione più propizia.
Riducendo all’osso la cronaca ci possiamo limitare a ricordare che i parziali sono terminati con i seguenti punteggi 0-0 / 0-1 / 1-0 e che la rete del Catalunya è stata realizzata dal Re Leone Gabriele con una magistrale esecuzione su calcio piazzato.
Non possiamo invece ridurre all’osso la descrizione del gioco messo in mostra dalla squadra.
Diretti dal maestro d’orchestra Stefano Falchi con l’ausilio di Gianni Deriu (da rimarcare anche le assenze di Mr. Antonio e dell’insostituibile Gavino) i musicisti rossoneri hanno saputo mettere in scena un gioco a tratti entusiasmante.
Il collettivo ha saputo eseguire alla perfezione lo spartito arricchendolo di volta in volta con l’operato di grandi solisti.
Tutti gli atleti hanno dato il meglio di sé.
A dir poco strepitosa tutta la prima parte di match disputata da Davide che, finché il fiato ha tenuto, ha letteralmente consumato tutta la fascia destra del campo di gioco.
Continuità di corsa e tecnica sopraffina, cambi di ritmo improvvisi, chiusure sicure in difesa, progressioni e sovrapposizioni inarrestabili nella fase d’attacco. Questo il primo tempo del miglio Davide di sempre.
Ma i compagni non sono certamente stati da meno.
Stefano Deriu, baluardo insormontabile della difesa catalana, ha messo in mostra grande scelta di tempo negli interventi unita ad un temperamento gladiatorio ed una visione del gioco che gli consente di vedere in anticipo le giocate degli avversari.
Francesco Idili, tanto come portiere ma ancor di più come difensore, si è fatto valere mettendo in mostra grande sicurezza sia in fase di rottura che in quella di impostazione. Ancora una prova della crescita esponenziale di un grande lottatore.
Mauro Zucca, uno dei nuovi, conquista la linea mediana del campo regalando dinamicità grinta e precise geometrie a tutta la manovra della squadra.
Eduardo Tubito prende sempre maggiore confidenza con il campo e con i match di campionato. Pronto ed abile nelle chiusure difensive, prova a supportare l’azione offensiva appoggiando di continuo l’azione delle ali.
Gabriele Livesu, il Re Leone, è sempre più la colonna portante della squadra. Forza fisica e predisposizione naturale alla lotta lo trasformano nel vero e proprio portabandiera della squadra, una bandiera che non ammainerà mai e poi mai.
Lelle Riu, Alessandro per l’anagrafe, è il nostro Magic Box. Chiamato agli straordinari a causa di un infortunio che costringe Ivan ad una lunga permanenza in panca, Lelle presidia tutta la fascia sinistra regalando alla platea spericolati dribbling difensivi e magici slalom offensivi il tutto unito ad una grande mobilità ed una presenza nella partita totale.
Ivan dimostra la sua crescita caratteriale, al solito sinistro fatato aggiunge una propensione alla lotta che si fa sempre più marcata. Peccato che un infortunio lo tenga a lungo fermo ai box.
Elia Fenu è la più grande sorpresa. Da solo riesce a mettere in ambasce l’intera retroguardia avversaria. Difende la palla con tecnica ed agonismo consentendo alla squadra di salire ed imbastire azioni pericolose.
Francesco Tanda, reduce da un infortunio, supporta la squadra con la sua saggezza tecnica ed una tecnica eccezionale. Là dove non arriva con la forza fisica arriva con la sapienza calcistica e l’intuizione.
Andrea soffre nella prima parte dell’incontro, ma quando trova la chiave per aprire le maglie della difesa avversaria diventa un grimaldello quasi inarrestabile. Gli arcigni difensori avversari sono spesso costretti a ricorrere alle maniere rudi per impedire alla freccia catalana di mettere il suo segno indelebile sull’incontro.
Emanuele Trudu si scopre sempre più altruista. Sa essere una continua spina nel fianco della difesa ittirese e dal fraseggio con i compagni fa nascere i più importanti pericoli per la porta avversaria.
Per finire Giulio Manca, il portierone rossonero che si spende senza remore per la squadra. Senza timore si butta sugli avversari per sradicargli il pallone dai piedi. Segue sempre con attenzione gli sviluppi del gioco ed è pronto a richiamare all’attenzione i colleghi della difesa. Bravo Giulio, ti vogliamo sempre così: attento, grintoso e voglioso.
Un grosso applauso a tutti i ragazzi, anche agli assenti che non hanno mancato di far sentire il loro sostegno ai compagni, che danno sempre più prova che il buon lavoro settimanale rende sempre buoni frutti.
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