Santa Maria la Palma, 21 novembre 2015.
Qualcosa finisce e qualcosa inizia.
I primi assaggi di inverno segnano la fine di un autunno dal sapore primaverile e l’inizio di un percorso che porterà tutto il clan 2003 (del quale fanno parte ormai in pianta stabile anche alcuni 2004) verso i mesi più freddi dell’anno.
E’ anche la fine del girone d’andata del campionato – sesta partita di un breve ciclo svoltosi nel corso di sette giornate, ultima stazione di un percorso che conduce dritto fino al traguardo finale.
Stazione in cui alcuni treni terminano il loro viaggio ed altri iniziano a muoversi verso le loro destinazioni. E ciò che ci si aspetta dalla partita odierna è proprio sapere su quale treno saranno capaci di salire i bianchi del Catalunya.
Si trovano davanti, nel ruolo di antagonista, la forte formazione della San Paolo Gialli. Le squadre sono appaiate al secondo posto a soli due punti dalla vetta e la vittoria odierna vale per entrambe come biglietto di prima classe per un viaggio verso l’alta classifica.
La vittoria quindi oggi non può essere una condizione realizzabile, non può essere il risultato della congiunzione di eventi.
Oggi la vittoria deve essere un imperativo. Oggi esiste solo ed innanzitutto la sostanza, la forma può essere un piacevole contorno non essenziale.
L’importanza del match è testimoniata anche dalla presenza a bordo campo delle più alte cariche societarie con l’esimio Presidente ed il suo Vice accorsi a sostenere i ragazzi ed il team intero.
Come avviene spesso nel calcio, più le partite sono attese più la tensione frena i giocatori ed i primi minuti di gioco testimoniano di come l’incontro fosse atteso soprattutto dai nostri ragazzi. Con il loro completo bianco-che-più-bianco-non-si-può, più che alle merengues del Real Madrid somigliano a 10 fantasmi. Si muovono in campo senza cognizione di causa, totalmente frastornati più dalla loro incapacità di essere presenti a sé stessi che dall’atteggiamento dell’avversario.
I ragazzi sembrano essere capitati in campo solo per caso, regalano alla San Paolo il controllo del gioco e, ogni volta che ne hanno la possibilità, gli regalano anche la palla con passaggi millimetrici sui piedi dell’avversario.
Fortunatamente la Lady della squadra, forse perché non indossa la divisa da fantasma, non si fa contagiare –almeno non completamente- dall’abulia dei propri compagni. Inizialmente si esibisce in un paio di interventi tutta sostanza, la forma latita, poi però è capace di sfoggiare il meglio del repertorio. Calcio d’angolo con incornata da pochi passi di un attaccante avversario, scatto di reni verso sinistra e straordinaria respinta della nostra numero uno. I colleghi della difesa intervengono e allontanano definitivamente il pericolo. E’ la giocata che segna la svolta, sostanza e forma portano all’eccellenza.
Finalmente tutta la squadra unisce alla sostanza anche la forma di cui è capace. Il Don (Alessandro Doneddu) ubriaca di dribbling un avversario e lo costringe ad atterrarlo a pochi metri dal limite del lato sinistro dell’area. Si incarica della battuta il collega di reparto Andrea che, tra la battuta diretta a rete ed il cross per le torri del Catalunya opta per la prima soluzione. Colpisce secco con una leggera rotazione e inganna il portiere insaccando in rete la palla dell’uno a zero.
Il gioco della squadra sale notevolmente di livello mentre gli avversari sembrano sciogliersi come neve al sole. Per alcuni minuti si gioca fissi all’interno di una sola metà campo con i gialli della San Paolo arroccati a difesa della propria porta.
Il perpetuo movimento degli attaccanti schierati da Mr. Francesco, supportati dagli inserimenti dei centrocampisti, porta alla creazione continua di occasioni da gol.
Qualche errore nella conclusione e qualche errore nello sfruttare le ripartenze – con gli attaccanti che si fanno pizzicare in posizione di fuorigioco – non consentono di arrotondare il punteggio. Per fortuna che, ancora al termine di una serie di dribbling, il Don porta la squadra al doppio vantaggio con una rasoiata mancina.
Il Catalunya però compie il peccato di non chiudere definitivamente la contesa con il terzo goal e piano piano gli avversari rientrano in partita.
Con il punteggio di 2 a 0 ha inizio il secondo tempo. Ora i bianchi si trovano a dover attaccare contro vento e, complice il peggioramento delle condizioni atmosferiche, il compito si fa sempre più arduo. La San Paolo, conscia delle difficoltà dei nostri, spinge sull’acceleratore e cerca di rimettere in piedi la partita. La squadra ospite si sbilancia nella ricerca del goal che può dimezzare lo svantaggio ma il Catalunya non ha né la lucidità né la forza per poter sfruttare gli spazi.
Ancora una volta nella partita bisogna badare più alla sostanza che alla forma.
Tutta la linea di difesa dimostra di avere grande sostanza. I centrali Matteo e Mauro (sempre più a suo agio ed in costante crescita nell’interpretazione del nuovo ruolo) sono sempre pronti a chiudere e, se necessario, spazzare senza alcuna remora. I terzini Davide e Thomas, entrambi eccezionali e decisivi nel fermare gli avversari con interventi da ultimo uomo, offrono una prestazione di alto livello.
Anche i centrocampisti, su tutti Francesco Stefano e Gabriele, si impegnano soprattutto nel sostegno dei compagni di difesa. Bisogna ridurre al minimo i rischi per la difesa ed allora si fa di necessità virtù.
I minuti passano inesorabili e i prodi guerrieri catalani si oppongono ad ogni avversario e ad ogni avversità. Non c’è spazio per cedere di un passo di fronte a niente e nessuno. Né avversari né vento né pioggia scalfiggono minimamente la voglia di vittoria dei nostri ragazzi.
Il treno carico dei tre punti, il treno che porta verso il vertice della classifica (non fondamentale ma sicuramente appagante per l’impegno messo dai ragazzi) aspetta la squadra del Catalunya.
E proprio come squadra i ragazzi acquisiscono il diritto di salirvi.
Tutto questo con una prestazione che non esalta le individualità ma dà ancora più valore ai concetti di unione, accordo, aggregazione, amalgama, collaborazione, squadra.
In una sola parola AMICIZIA. A buon intenditore poche parole, vero ragazzi?

Catalunya: Lady K, Tenaglia, Ice Man, Lo Straniero di Mara, Pierino (o Mhoammed), Tom Tom, Il Poeta, Re Leone, Idolo, Gladiatore, Joker, Freccia Catalana, Figliol Prodigo, Braveheart, L’Imperatore, Cuor di Leone, Colosso di Rodi, Il Don.
All’anagrafe: Kadija, Ale Caria, Mauro, Matteo, Davide, Thomas, Ivan, Gabriele, Francesco I., Stefano, Alessandro R., Andrea, Fabiano, Michele, Claudio, Riccardo, Francesco M., Alessandro D.
Assenti: PEG Perego (Gabriele P.), Elia(s) (Il Profeta).
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