Catalunya > S. M. Bambina 6-0

Dopo la Buon Pastore è la volta della Santa Maria Bambina. Per il Catalunya un’altra avversaria che, anche per dirimere positivamente questioni terrene come una partita di calcio, si affida all’aiuto ed alle buone opere di qualcuno che sta molto in alto, molto più in alto anche dei vertici politici del calcio nazionale o mondiale. Dal profano si passa al mondo del Sacro.

Ma il mondo clericale sta vivendo una profonda crisi di vocazioni e gli avversari dei nostri ragazzi ne sono la dimostrazione. Da quel di Sassari giungono alla ricerca della Vittoria Promessa, guidati dal loro mister (un certo Mosè), solo 13 ragazzi, tanti quanti gli invitati all’Ultima Cena.

10 giocatori di movimento e ben 3 portieri (d’altronde anche San Pietro andrà in pensione e qualcuno dovrà prendere il suo posto a custodia delle porte del Paradiso).

Contro cotanto schieramento di forze terrene ed ultraterrene sembra inutile anche solo pensare di giocare la partita.

Ma il Catalunya, anche se non sembra, ha i suoi assi nella manica o meglio i suoi Santi in Paradiso.

E che Santi!

Si inizia con Alessandro Doneddu detto “Il Don” (a buoni intenditori poche parole)

Si prosegue con Fabiano Fois che, abbandonata un tempo la casa del Catalunya e conosciute le gioie del calcio con la Mercede, è poi ritornato alle sue origini venendo accolto come un Figliol Prodigo.

Per finire c’è Stefano che da solo si abbatte sugli avversari con la stessa veemenza con cui le dieci piaghe si abbatterono sull’Egitto.

Proprio i nostri tre chierichetti di bianco vestiti realizzano, in tutto, 6 splendide reti. Tre le mette al segno Il Don, due Fabiano, una (la più importante, quella che sblocca la partita) Stefano.

Il fatto che 4 delle 6 reti siano state fatte da ragazzi di Villanova è segno evidente che anche noi abbiamo avuto un aiuto arrivato dall’alto.

Astutamente voluta dal Mister, poi, l’assenza di lady K che libera il team dall’altrimenti necessaria presenza di un esorcista a bordo campo. Nel caso MagicGavino avrebbe saputo svolgere anche questo ruolo!

Nel frattempo il Padre (il papà di Francesco, e chi avevate pensato!) catechizza i tifosi più scalmanati presenti sugli spalti.

Bando agli scherzi e prima di sfociare nella blasfemia (se già non è stato fatto) ritorniamo alle cronache terrene.

I bianchi del Catalunya ci regalano la solita partenza a ritmo sincopato con una gestione non controllata della gara. Pian piano però si evidenziano le differenze in campo e la squadra assume il controllo del gioco.

Arrivano le prime occasione, come da tradizione gettate alle ortiche, e poi arriva anche il primo sigillo sull’incontro. Fabiano serve Andrea a centro area, assist per l’accorrente Stefano e goool.

Alessandro Doneddu realizza poi la rete del 2 a 0 con una percussione prepotente dalla fascia destra verso il centro.

Con tale divario le squadre riprendono la sfida nel secondo parziale.

Il mister avversario continua ad avvicendare tra loro i 3 portieri mentre gli altri giocatori devono aspettare le pause del gioco per poter rifiatare.

Le differenze tecniche e la maggior freschezza degli algheresi, che godono i benefici di una panchina munitissima, segnano indelebilmente le vicende del secondo tempo.

Il Don mette a segno la sua doppietta prima di essere eguagliato da Fabiano. Ma non contento e voglioso di mettere la sua firma indelebile sulla partita arriva suona un nuovo rintocco di campana: Don, Don, Don. Tripletta di Alessandro.

Altre buone occasioni si presentano anche sui piedi degli altri giocatori.

Claudio vede ribattuta dal portiere una splendida sciabolata mancina, PanzerMiki si divora l’impossibile, Fabiano e AleRiu gigioneggiano troppo e non concretizzano altre opportunità.

Nota di merito per tutto il settore difensivo. Alex Caria la prende sempre; anche quando sembra trovarsi nel posto meno opportuno e più pericoloso la palla finisce sempre e comunque tra le sue mani. Matteo, seppur mezzo convalescente, ritorna a dominare. Mauro ha l’unico difetto di non avere un cognome che inizia con la lettera B (Baresi, Beckenbauer,…Bucca). Thomas sa difendere ed anche offendere (in gergo calcistico, non nel gergo della strada). Ivan si scopre sempre più un terzino insuperabile. Davide, per rimanere in tema, lotta con il solito coraggio biblico (nomen omen).

Altri avversari per il Catalunya (con date delle partite ancora sconosciute): San Paolo (blu e gialli), Don Bosco.

Se i ragazzi saranno capaci di superare anche cotanti avversari non sarà impossibile vedere, nella domenica romana, qualcuno affacciarsi alla finestra e di bianco vestito, ma con gli stemmi del Catalunya-Mercede sul petto, salutare i tifosi in piazza.

123 Andate in Pace, Alè!!!

Catalunya: Alessandro C, Matteo, Mauro, Francesco M,  Ivan, Davide, Thomas, Alessandro R, Francesco I, Stefano, Claudio, Fabiano, Andrea, Alessandro D, Michele.