Sabato 17 maggio vanno in scena gli atti conclusivi del campionato pulcini Uisp 2013-2014.
Tanti ragazzi si presentano al campo della Nettuno ad Alghero per contendersi i tre trofei oggi in palio: la Coppa Fair Play, la coppa Amicizia ed il titolo di campione provinciale Uisp.
Tutti i ragazzi si presentano muniti di regolamentari completi da calcio, calzoncini e magliette, e scarpini tacchettati. Tutti però dimenticano di portare la racchettina da Ping Pong, un attrezzo che poco ha a che fare con il calcio ma che oggi sarebbe risultato decisamente utile.
Alla fine di una stagione calcistica lunga, emozionante ed esaltante da tutti i punti di vista e per tutti i ragazzi di tutte le squadre, l’organizzazione toppa clamorosamente proprio l’atto finale.
Se risulta comprensibile la scelta del nuovo e bell’impianto di Via de Gasperi, risulta altrettanto incomprensibile, anzi è più corretto dire scellerata la scelta di impegnare i ragazzi in un campo di gioco decisamente stretto, pur avendo ampia possibilità di allargarlo di alcuni metri per lato.
Una decisione che provoca un danno per tutti gli atleti impegnati in campo.
Tutte le partite giocate si trasformano subito in un continuo batti e ribatti tra portieri con palla lunga alla spera in Dio perché tanto di spazio per giocare palla a terra non c’è nemmeno il miraggio.
Pur con tutta la buona volontà che i tanti piccoli eroi mettono in campo nessuno riesce a mettere pienamente in mostra le proprie qualità né dal punto di vista individuale né da quello del gioco di squadra.
Non è un caso che proprio uno dei genitori, sicuramente persona di grande acume e raffinatezza intellettuale, commenti il risultato di una partita con una battuta che racchiude il senso di tutta la giornata “oggi il risultato ci sta stretto come il campo” .
Per lui primo premio nel concorso “Anche io ho il mio humor English style”.
Una scelta errata che sicuramente non ha influito sui risultati delle partite, anche perché le condizioni erano uguali per tutti, ma che ha negato ai ragazzi la possibilità di offrire a sé stessi ed ai tanti tifosi accorsi uno spettacolo calcistico degno della bella giornata di festa.
Ancor più immotivato è stato poi il perseverare nell’errore anche quando da parte di tutte le società impegnate in campo veniva avanzata la richiesta di ampliare il campo di gioco sfruttando il tanto spazio disponibile ai lati.
Ma quando la risposta è sempre no non resta che adeguarsi e “legare il padrone dove dice l’asino”.
Ormai la frittata è fatta e non resta che raccontare quel poco di calcio che si è visto in campo.
Il primo incontro che va in scena impegna i rossoneri del Catalunya Gialli ed i rossoblù dell’Olmedo Bianchi.
In 40 minuti di battaglia i ragazzi si contendono la coppa Fair Play che viene assegnata alla migliore formazione “fuori classifica”.
L’incontro è molto combattuto ma gli spunti tecnici, per il motivo ampiamente descritto, sono più unici che rari. I 12 uomini di movimento sono compressi in poco spazio e trovare lo spazio per liberarsi al tiro è pura utopia. L’unico modo per attaccare con efficacia la porta avversaria è quello di sfruttare al meglio le occasioni su calcio piazzato.
Non è un caso che i gol derivino appunto dalla perfetta esecuzione di tale gesto tecnico.
Ad aprire le marcature è l’Olmedo con “una prodezza balistica di rara precisione scaturita dal mancino di Diego Sini” (fonte pagina facebook ASD Olmedo).
A chiuderle ci pensa Giulio con un’altra esecuzione che niente ha da invidiare a quella del suo collega olmedese. Catalunya 1 – Olmedo 1.
Con questo risultato terminano i tempi regolamentari e si deve ricorrere alla lotteria dei rigori per l’assegnazione dell’ambita coppa.
Per l’occasione Alex sostituisce Giulio (partita perfetta) nel ruolo di portiere. Puntare su Alex si rivelerà la scelta decisiva.
Per il Catalunya vanno in rete Antonio Scanu, Alberto Canu e Matteo Chessa mentre Antonio Manunta vede la propria conclusione respinta da un prodigioso intervento del portiere avversario.
Per l’Olmedo i rigori non sono certo fortunati, vanno a segno con il primo tiratore ma sul secondo e terzo Alex compie due fantastici interventi decisivi per il risultato finale. Sul quarto rigore, che potrebbe tenere i giochi ancora aperti, il cecchino rossoblù angola troppo la conclusione e la palle esce di un nona.
Il trofeo va al Catalunya ma entrambe le squadre sono moralmente e meritatamente vincitrici. Bravi ragazzi.
Catalunya Gialli: Giulio Manca, Alex Silanos, Davide Pensè, Alberto Canu, Jacopo Paddeu, Antonio Manunta, Antonio Scanu, Matteo Chessa, Giulio Lai, Elia Fenu, Francecso Nardi.
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A seguire va di scena l’incontro tra Bosa e Città di Ittiri Bianchi.
Anche qui i tempi regolamentari terminano in pareggio, uno 0 a 0 con poche grandi occasioni da gol. Dunque anche la Coppa Amicizia deve essere assegnata ai rigori. Alla fine a prevalere sono i ragazzi del Bosa che portano a casa il trofeo.
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A concludere la serata è il big-match che assegna il titolo di Campioni Uisp 2013-2014.
Ad affrontarsi sono le formazioni della Mercede e del Catalunya Rossi.
Due formazioni con qualità tecniche di primo piano che però non riusciranno ad essere espresse in misura nemmeno lontanamente vicina a quelle che sono le potenzialità reali dei ragazzi.
Si gioca una sorta di ping pong calcistico in cui a risultare decisivi sono più i rimpalli fortuiti che non le giocate tecniche. Entrambe le squadre sembrano come delle splendide aquile reali a cui hanno tarpato le ali; hanno i mezzi per volare ma gli viene impedito.
In questo gioco confuso, che poco si avvicina al concetto di calcio, le prime occasioni da gol capitano sui piedi di Emanuele Trudu prima e di Ivan Pischedda poi ma in entrambe le occasioni il portiere della Mercede compie due autentici miracoli.
Per il Catalunya è un momento favorevole ma inaspettatamente a passare in vantaggio è proprio la Mercede. Una staffilata mancina di un attaccante rossoblù batte dapprima sulla traversa e poi sulla riga. La palla ritorna in campo e tra l’immobilità di tutta la difesa del Catalunya è Gabriele Peghin a segnare il gol dell’uno a zero.
L’inatteso vantaggio manda momentaneamente in crisi la formazione rossonera che si trova a capitolare nuovamente per una insidiosa conclusione dell’amico Fabiano. Mercede 2 Catalunya 0.
Due gol nati dal niente mettono i ragazzi in una situazione moralmente difficile. Potrebbero lasciarsi andare ma, quando sono già sulla soglia che porta allo sconforto, ci pensa Ivan ad inventarsi il gol che riapre tutti i giochi. Catalunya 1 Mercede 2.
Seppur nella assoluta assenza di gioco, la partita è comunque emozionante.
Il Catalunya riprova in tutti i modi a raggiungere il pari ma una giocata da veri pongisti regala ancora il doppio vantaggio ai ragazzi della Mercede.
Un lungo rinvio del portiere termina la sua corsa nel cuore dell’area rossonera e su uno spicchio di scarpino dell’attaccante rossoblù, la palla assume una traiettoria beffarda e si infila lemme lemme in rete. Altro punto per la Mercede.
Ora però la battuta passa nelle mani del Catalunya che, nel rispetto del manuale del perfetto pongista, deve sfruttare al meglio i suoi 5 turni di battuta. Ed i ragazzi non si fanno pregare.
Questa volta a mettere la palla in rete ci pensa Andrea Testoni che interviene dalla corta distanza dopo un’altra miracolosa parata del portiere avversario su penetrazione di Emanuele.
Il primo tempo termina sul punteggio di 3 a 2.
Quando le squadre rientrano in campo per il secondo appaiono ancora disposte a battagliare fino allo stremo delle forze e pronte a rispondersi colpo su colpo come due grandi pesi massimi sul ring del Madison Square Garden.
E’ un susseguirsi di colpi ai fianchi ma nessuno riesce a trovare lo spiraglio decisivo per assestare il colpo che lascia il segno.
Non si vede una trama di gioco che sia una ma su tutti i rilanci dei portieri creano delle mischie dalle quali può sempre scaturire un rimpallo vincente.
A porre definitivamente fine alle speranze dei favolosi eroi rossoneri è una deviazione di ginocchio sugli sviluppi di un’azione d’angolo.
Il Catalunya prova a riaprire la partita guadagnandosi numerose punizioni a favore ma i cecchini della squadra oggi dimostrano di non riuscire a regolare al meglio l’alzo del mirino e le occasioni si vanificano in un a di fatto.
L’incontro termina con la Mercede che si aggiudica partita (finale 4-2) e titolo.
Una bella giornata nel segno del Fair Play con atleti, dirigenti e genitori che hanno vissuto nel migliore dei modi questa festa.
Unico rammarico è che alla fin fine alcuni hanno vinto, alcuni non hanno vinto, ma uno solo ha perso. Ha perso il calcio come spettacolo e come gesto tecnico.
Peccato!
In conclusione un ringraziamento di cuore a tutti i ragazzi del Catalunya Rossi (quest’oggi: Francesca Testoni, Giulio Lai, Matteo Campus, Antonio Bigi, Davide Pensè, Ivan Pischedda, Andrea Catogno, Alessandro Riu, Francesco Idili, Gabriele Livesu, Emanuele Trudu e Andrea Testoni) e del Catalunya Gialli che per tutta la stagione ci hanno fatto vivere giornate di infinita passione.
Passione per i nostri piccoli eroi, passione per lo sport pulito, passione per il legame di amicizia che vi unisce e che traspare dalla vostra voglia di lottare sempre insieme: la vostra più grande vittoria.
Il campionato è finito ma lo sport regala sempre nuovi traguardi da conquistare.
E allora alle spalle il passato e VIA si riparte alla conquista di nuovi orizzonti.
Forza Catalunya!!!!!!! Forza ragazzi!
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