Alle 16.45 i ragazzi del Catalunya Rossi si presentano al campo puntuali all’appuntamento prepartita.
Ancora ebbri di gioia per il gran divertimento della serata precedente (a questo proposito rinnoviamo gli auguri all’anziano Francesco) i ragazzi si radunano sulle tribunette per sostenere i compagni del Catalunya Gialli impegnati nelle ultime fasi della sfida con la Nettuno.
Da lì a pochi minuti l’incontro dei colleghi ha termine con il punteggio di 1-1 e la divisione della posta in palio (ad una splendida punizione calciata da Giulio risponde un avversario con un gol altrettanto splendido ed acrobatico).
Da qui inizia il vero prepartita.
L’incontro odierno è, per vari aspetti, molto atteso.
Partiamo dal meno importante: la classifica. La precedente sconfitta dei rossoneri, accompagnata ai contemporanei successi degli inseguitori, ha determinato un accorciamento delle distanze. Ora le formazioni dell’Olmedo Verdi e dell’Ittiri Bianchi tallonano più da vicino il Catalunya Rossi.
C’è poi la forza dell’avversario odierno; una squadra molto più “fisicata” rispetto ai nostri e dotata di alcune discrete individualità.
Ma i più importanti aspetti da analizzare sono tutti interni al gruppo Catalunya.
Vari malanni di stagione ed un meteo spesso inclemente (sempre nei giorni destinati agli allenamenti) hanno impedito al gruppo di allenarsi con un minimo continuità e completezza. Da questo ne è derivata una maggiore difficoltà nello sviluppo del gioco manovrato che si è evidenziata soprattutto nell’ultima sfida giocata contro la formazione olmedese che, in questo periodo, ha potuto godere dei benefici di una struttura comunale coperta.
C’è soprattutto da verificare la compattezza del gruppo e la voglia di affrontare gli ostacoli tutti insieme, ma per questo già i bagordi di gruppo della serata precedente costituiscono un elemento di conforto.
Non resta che godersi la partita.
Mr Marogna schiera la formazione iniziale con Francesca Testoni in porta, Matteo Campus e Davide Pensè in difesa, Andrea Catogno Giulio Lai e Lelle Riu dalla destra alla sinistra del centrocampo, Emanuele Trudu in avanti. Pronti a subentrare con i soliti cambi volanti, sotto la supervisione del nostro genitore/dirigente Gavino, siedono in panca Alex Silanos Ivan Pischedda Francesco Idili Antonio Canu e Gabriele Livesu.
Le prime fasi sono di studio. Il gioco ristagna a centrocampo senza grandi pericoli per i portieri. I rossoneri si fanno leggermente preferire per le capacità di palleggio e per una maggiore ricerca del gioco manovrato ma anche oggi appare evidente che non tutti gli elementi sono in forma.
Ed allora tocca ad Andrea, sicuramente uno dei più in palla, provare a prendersi la responsabilità di spezzare in due la partita. Per ben due volte scaglia verso la porta avversaria delle splendide bordate dalla distanza ma trova sempre la pronta e puntuale risposta della “portiera” (non in quanto pezzo di automobile, ma in quanto portiere “donna”) avversaria che si esibisce in parate salva-risultato.
Ci provano anche Ivan, ma oggi il suo sinistro fa cilecca, ed anche Emanuele che però non manifesta la solita precisione nelle conclusioni.
I ragazzi appaiono bloccati e ci vorrebbe un evento, anche fortuito, a determinarne lo sblocco ma, come dice il saggio, “se la fortuna è cieca la sf….ortuna ci vede benissimo”.
Accade così che una conclusione di un attaccante avversario, ben indirizzata in porta ma comunque destinata a finire tra i guanti sicuri del nostro portierone, incocci la spalla di Francesco assumendo una traiettoria beffarda che scavalca un esterrefatto Alex che non riesce a deviare la palla nemmeno con un estremo e disperato tentativo di intervento.
Sicuramente un colpo che non ci voleva ma che è solo il preludio ad un’ulteriore beffa.
E’ l’ultimo secondo del primo tempo, i ragazzi dell’Ittiri si presentano in attacco con una bella azione manovrata. La difesa ferma l’attacco ma non a libera definitivamente. L’attaccante biancoverde riesce, dalla breve distanza, a toccare verso la porta: è un tocco lento ma angolato. Alex si protende prontamente, ci arriva con la punta delle dita ma no riesce a fermare la palla che ancora più lentamente si infila nell’angolo. Duplice fischio e fine del primo tempo: Catalunya 0 – Ittiri 2.
Sicuramente i ragazzi non hanno giocato al meglio delle loro possibilità ma il passivo appare decisamente eccessivo.
L’inizio del secondo parziale è decisamente confortante.
La manovra continua, per i tanti motivi sopra esposti, a non essere quella dei giorni migliori ma la squadra dimostra di essere tornata ad essere quel gruppo coeso e compatto di sempre.
Ora i rossoneri attaccano la porta avversaria con tre/quattro elementi e nei pressi della porta ittirese si respira sempre più l’aria del pericolo.
La prima grande occasione di riaprire la partita capita sui piedi di Francesco che però ritarda nel controllo di palla (come già detto scusiamolo perchè è diventato anziano) e non riesce a battere in porta.
Le conclusione verso la porta avversaria crescono come numero ma non in quanto a precisione. Nel frattempo la “portiera” è stata sostituita da un “portiere” ed allora ancora Andrea decide di testarne le capacità. Splendida serpentina tra 3 avversari e botta destinata ad infilarsi sotto la traversa nel settore sinistro della porta. Il nuovo entrato però ci tiene a dimostrare di non essere un “portiere d’albergo” e sfodera, anche lui, una splendida parata.
Oggi la palla non vuole proprio entrare!
Ancora Andrea, ubriacati un paio di difensori, si presenta, in posizione leggermente defilata, davanti al portiere ma anziché calciare di sinistro opta per un esterno destro che si rivela privo della necessaria forza. Poco dopo compie lo stesso errore compie anche Emanuele che, da buona posizione, anziché calciare di destro sceglie il più fidato sinistro ma questo lo costringe a calciare in condizioni di equilibrio precario. Pazienza, d’altronde per un mancino puro è più complicato adattarsi all’uso del destro.
La pressione cresce costantemente, i ragazzi ci mettono tutto il cuore ma continua a mancare l’episodio fortunato. I minuti scorrono inesorabili sul cronometro e la partita sembra segnata.
La frenesia diventa il leitmotiv delle azioni giallorossonere, però non c’è mai egoismo nelle giocate. Emanuele, incaricato di calciare una punizione, invece di cercare la gloria personale cerca di servire il meglio posizionato Andrea ma proprio la fretta rende la giocata imprecisa.
Proprio all’ultimo secondo lo stesso “Ema” ha la possibilità di rifarsi con una punizione dal limite dell’area. Tre uomini in barriera coprono in gran parte la visuale della porta, l’unico spicchio disponibile è protetto dal portiere. Andrea e Gabriele si piazzano davanti all’estremo difensore riducendo anche la sua visuale: ora la sfida è ad armi pari.
L’arbitro fischia ed Emanuele lascia partire un sinistro tanto delicato quanto preciso, una dolce carezza alla palla che vola fino a toccare la parte inferiore della traversa ed infilarsi in rete.
Bellissima esecuzione che non riesce ad evitare la sconfitta, rimane infatti solo il tempo di riposizionare la palla al centro del campo, ma che almeno sembra cacciare via la sfortuna: ci sarebbe voluto solo che la palla uscisse dopo aver toccato la traversa.
Allora non resta che applaudire gli avversari per la vittoria e prepararsi a ripartire proprio da quest’ultima giocata, da ciò che di positivo i ragazzi hanno saputo fare in questo incontro.
Cuore, voglia di non arrendersi, spirito di gruppo, amicizia. Da qui si riparte, se poi anche il meteo si decidesse a darci una mano….
Per finire alcune note di colore.
Innanzitutto annotiamo la gioia e l’esultanza con cui i supporters avversari accolgono la vittoria dei propri idoli; una gioia che si manifesta da parte di tutti in maniera composta e commisurata al tipo di partita, tranne che per un solitario vincitore della “Cempions lig de noartri”.
Per finire c’è da annotare la quantomeno fantasiosa direzione di gara. Per lunghi tratti dell’incontro la presenza delle linee che delimitano il campo diventa infatti un’inutile optional; palloni che continuano ad essere giocati anche se praticamente attaccati alle recinzioni, altri che invece risultano fuori anche se al di qua delle inutili righe. Angoli e falli laterali assegnati ora a favore di uno ora dell’altro in base a principi metafisici sconosciuti ai più. Alla fine comunque una simpatica deviazione dalla routine che ha unito le tifoserie in allegre e sdramatizzanti battute sarcastiche.
That’s all folks!!!
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