Il libro che racconta le fantasmagoriche vicende calcistiche del team 2003 giunge al suo secondo capitolo.
Alle 17:30 di lunedì 30 novembre le sue pagine sono ancora intonse e candide. E’ una parentesi di vita sportiva dei nostri ragazzi ancora tutta da scrivere e saranno proprio loro, gli unici veri protagonisti, a dettarne il contenuto con le gesta, le imprese, gli errori e le emozioni che vivranno minuto per minuto.
Stimolati dal fascino dell’ignoto e dalle aspettative di una storia, prima di tutto, da vivere – e poi da raccontare – ci accingiamo a scoprire le prime righe della storia. Saranno parole di gioia o di delusione, saranno parole di celebrazione ed esaltazione o di mestizia e delusione; in ogni caso saranno sempre parole di sport amicizia divertimento e serenità.
Allora voltiamo pagina e leggiamo… E’ Goal!!!
La più dolce – e speriamo profetica – parola del gergo calcistico segna l’inizio del girone di ritorno per i boys catalani.
Sono trascorsi un paio di minuti dal fischio d’inizio del match e subito Il Don esorcizza lo spauracchio rappresentato dalla Lanteri Neri realizzando la rete del vantaggio su splendida imbeccata del solito suggeritore Fabiano.
E’ proprio un bell’inizio e, come si dice, chi ben comincia… prosegue meglio!
Passano infatti ancora pochi minuti ed il solito gladiatorio Stefano, geloso delle gesta del proprio compaesano, sveste la maschera da guerriero ed indossa quelle di fine stoccatore. Conquista palla al limite dell’area e lascia partire una rasoiata che – per stile, pulizia del calcio, eleganza del gesto atletico – è impossibile definire meno che perfetta. Ancora… E’ Goal!
(Si prega di non dare credito alle mendaci dichiarazioni dello stesso Stefano che afferma di aver colpito la palla più col parastinco che col collo del piede).
I ragazzi volano avanti nel punteggio e volano anche sul sempreverde prato del “Cattaldi”.
Dalla tribuna non si assiste alla partita; dalla tribuna si ammira la splendida prestazione che tutti i ragazzi stanno offrendo; un piacere per gli occhi ma anche per il cuore.
Gli attaccanti fraseggiano in maniera sempre puntuale, rapida e precisa.
Il centrocampo catalano è il vero padrone della partita con i due “settepolmoni” Stefano e Francesco che macinano chilometri su chilometri.
La difesa è la solita sicurezza che ha dimostrato di essere negli ultimi tempi; cresciuta partita dopo partita dà anche oggi prova di essere un reparto solido, compatto, affidabile. Rimarcabile l’ottima prova di Ivan che, capace sia di creare per i propri compagni che di distruggere quanto fatto dagli avversari, si guadagna la palma di migliore in campo da donare in regalo a mamma Lorena.
Unica pecca di un primo tempo pressoché perfetto è la mancanza della cattiveria agonistica che dovrebbe portare i ragazzi a chiudere definitivamente la partita realizzando ulteriori marcature.
Il primo tempo termina con il doppio vantaggio ed un pochino di rammarico.
La ripresa racconta, invece, una realtà diversa da quella vissuta nel primo tempo.
Dopo l’enorme sforzo fisico del primo tempo, la squadra accusa un evidente calo nell’intensità della pressione al portatore di palla avversario e la Lanteri prende pian piano un leggero predominio a centrocampo.
La partita ora è equilibrata ed anche gli ospiti dimostrano di saper essere pericolosi avvicinandosi al gol ma fermati da una tempestiva uscita di Lady Katiuscia (così ribattezzata dai supporters catalani) che dimostra le sue eccellenti qualità nella scelta dei tempi d’intervento.
La Lanteri continua a spingere ma il Catalunya è capace di stringere le maglie sia in difesa che a centrocampo evitando che si creino situazioni di eccessivo pericolo.
Così come avvenuto nella partita d’andata, anche questa volta l’unica maniera che trovano gli ospiti per arrivare alla battuta verso la porta è un calcio piazzato.
Una palla velenosa che sembra volare oltre la traversa si abbassa improvvisamente ingannando l’incolpevole Kadija ed anche i sempre più “cecati” supporters che, nella penombra che avvolge il campo, più che vedere il gol lo intuisco dal gesticolare dei ragazzi in campo.
Subito mister Ibba puntella la squadra inserendo forze fresche.
Alessandro Caria, Elia e poi Claudio prendono il posto dei loro esausti compagni e mettono tutta la loro vigoria fisica a disposizione della squadra. Il primo dà nuova sicurezza al reparto arretrato, gli altri si sfiancano in un continuo pressing alto che impedisce sin dal principio un’agevole impostazione dell’azione d’attacco da parte dei difensori della Lanteri.
Anziché arretrare e abbattersi i ragazzi del Catalunya si riportano in avanti provando a riconquistare il dominio del centro nevralgico del gioco. Stefano, i due Francesco e Gabriele raschiano il barile alla ricerca di nuove energie ma non mollano mai un centimetro.
Arriva anche il gol della sicurezza ma l’arbitro annulla per un millimetrico fuorigioco di Stefano colpevole di essere scattato con una frazione di secondo in anticipo.
Finalmente arriva il triplice fischio che ha un triplice significato: vittoria, festa, primato.
Risultato finale Villanova Monteleone, oooops… Catalunya batte Lanteri Neri 2 a 1.
Per finire non resta che celebrare il beneaugurante inizio della nuova pagina della storia degli esordienti Catalunya con una canzone che, per noi attempati amanti del calcio, è anche un nostalgico tuffo nel passato.
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