Catalunya Gialli – Interrios > 2 – 2

Terminato un gennaio avaro di soddisfazioni per i piccoli atleti rossoneri, l’inizio del nuovo mese viene atteso con la speranza di vedere invertite le ultime tendenze.
L’avversario odierno è quell’Interrios che, nel girone d’andata, aveva costretto i ragazzi del Catalunya ad un pareggio per 2-2 al termine di una partita epica.

Tutto sembra far sì che si possa assistere ad una replica di quell’incontro. Allora grande freddo pioggia e grandine avevano fatto da contorno al match ed anche oggi le previsioni del tempo prevedono ugualmente lo scatenarsi degli elementi, fortunatamente con una temperatura meno rigida.

La classifica, dopo i risultati non esaltanti dell’ultimo mese, obbliga i rossoneri ad inseguire la vittoria per tentare un aggancio alle zone alte, ma serve una prestazione che segni una svolta nel campionato.

L’inizio dell’incontro sembra promettere bene; la squadra è ben equilibrata, la voglia di combattere è massima, buone trame di gioco accompagnano gli attacchi rossoneri. Dall’altra però c’è un Interrios veramente coriaceo, con giocatori che affrontano il match con grande decisione ed un agonismo che a volte li spinge ad interventi sopra le righe, sia durante il gioco che a gioco fermo, poche volte puniti da puntuali interventi arbitrali.

Tutto questo contribuisce a rendere l’incontro veramente difficile. Ma non basta. Purtroppo uno sfortunato intervento del portiere Mattia Urtis (da oggi Urtiscoechea), al suo debutto con i pulcini 2003, causa un clamoroso autogol.
E’ una doccia fredda che intacca il morale dei ragazzi. Tutti danno l’anima ma la manovra non decolla. L’Interrios viene costretto sulla difensiva senza però creare grandi occasioni da gol. L’avversario non riesce più ad uscire e Mister Marogna decide di rischiare: difesa affidata ad un solo uomo, centrocampo a tre e due attaccanti alti. Il rischio porta però subito l’effetto contrario rispetto a quanto auspicato. I ragazzi tardano un attimo a trovare le giuste posizioni ed equilibri ed è un attimo fatale. Con un perfetto contropiede i celesti Villanova riescono a presentare un uomo solo davanti a Mattia Urtis che viene inesorabilmente ed incolpevolmente infilato per la seconda volta. Il primo tempo giunge al termine con gli ospiti in vantaggio per 2-0.

Pochi istanti radunati in panchina servono al gruppo Catalunya per guardarsi negli occhi. Alex Mattia Emanuele Gabriele Andrea Davide Matteo Giulio Ivan (sono assenti Alessandro e Francesco) questa partita non la vogliono perdere, almeno non così. Rientrano subito in campo e, mentre gli avversari sono ancora ben accomodati in panca, si schierano pronti ad iniziare; sembrano voler dire all’arbitro “dai, abbiamo voglia di giocare”.

Inizia il secondo tempo ed è battaglia pura.
Pioggia e grandine intermittenti accompagnano i ragazzi nelle loro sfuriate. Gli avversari, se possibile, aumentano ancor di più il livello di agonismo. Entrate al limite, e spesso oltre il limite, qualche screzio tra i giocatori rendono la partita veramente dura. E come si dice in questi casi ”quando la partita si fa dura… i duri iniziano a giocare”. Anche i nostri aumentano la loro intensità di gioco, non tirano mai indietro la gamba e, anzi, anche loro non disdegnano qualche randellata.

Alex, subentrato a Mattia, non è superabile.
Matteo e Giulio, quando chiamati a sostenere la “difesa ad 1” voluta dal mister sono dei leoni affamati che mordono ogni avversario. Possono presentarsi anche in 3 contro 1 che tanto non si passa. Anzi è proprio Giulio, momentaneamente passato a centrocampo, che riaccende la speranza e con una perfetta conclusione dal limite porta il punteggio sul 2 a 1.

Il livello di adrenalina nel corpo dei nostri ragazzi sale a livelli indicibili. Anche in tribuna sale il livello di incitamento. C’è voglia di raggiungere il pari.

Andrea “si spolmona” inseguendo ogni pallone e non disdegna di concludere verso la porta.
Ivan vede crescere in maniera esponenziale il suo livello di gioco ed è sempre pronto ad armare il suo cannone mancino.
Davide è uno stantuffo instancabile che viene rimproverato dal mister perché corre talmente tanto che rischia di consumare tutta la fascia destra del campo.
Emanuele diventa sempre più pericoloso e sembra tornare ad essere quello che conosciamo: un “cobra” saettante sempre pronto a colpire col suo morso mortifero le difese avversarie.
Sopra tutti c’è lui, il mitico Gabriele. Se gli altri sono leoni, lui è il re leone. Si carica la squadra sulle spalle e la trascina in avanti. La porta avversaria è assediata da tutte le parti. Falli laterali, calci d’angolo e punizioni dal limite generano sempre situazioni di gioco convulso nell’aria degli ospiti. Batti e ribatti sono quasi sempre a vantaggio della difesa. Quasi. E’ il “Re Gabri” che decide di uscire vincitore da una serie infinita di contrasti; lo fa col cuore, la tecnica, la voglia incommensurabile di fare gol. Si conquista lo spazio per il tiro e sfonda la difesa avversaria per la seconda volta. 2-2, manca poco alla fine ma ci si può provare.

Ora l’obbiettivo è la vittoria. Qualche buona occasione si presenta su calcio piazzato, ma la mira non è perfetta. Dopo il grande sforzo, stanchezza acciacchi e lividi iniziano a farsi sentire sulle gambe dei nostri piccoli eroi. Si arriva al termine con un altro pareggio.

Come all’andata una partita recuperata dopo uno svantaggio di 2 gol. Come all’andata una partita giocata in condizioni meteorologiche difficili. Come all’andata una partita in cui i ragazzi hanno dimostrato di avere un grande immenso cuore. Chilometri e chilometri di cuore.