Catalunya > Don Bosco Nulvi 1-2

Splendida partita di calcio tra gli esordienti del Catalunya e della Don Bosco Nulvi.

Sessanta minuti di rara intensità agonistica ed emotiva mettono in mostra tutto il bello del calcio giovanile. Ventidue ragazzi in campo, più tanti compagni in panchina, che si fronteggiano in maniera sempre corretta e sportiva ma senza mai distogliere l’attenzione da quello che è l’obiettivo di ogni contesa, la vittoria. Non una stilla di sudore viene conservata in corpo, non un briciolo di energia risiede ancora nelle membra degli atleti al momento del triplice fischio. Impossibile trovare uno soltanto degli splendidi attori in campo che non abbia dato il centouno per cento per sé, per i suoi compagni, per la sua squadra.

Al termine sono i ragazzi della Don Bosco a portare a casa il risultato, ma un caloroso e meritato applauso accompagna l’uscita dal campo degli sfortunatissimi ragazzi di mister Ibba.

La partita appare molto equilibrata sin dalle prime battute. Gli ospiti mettono in mostra un buon fraseggio a centrocampo mentre i bianchi algheresi sono più pungenti con ficcanti verticalizzazioni sulle fasce. La Don Bosco prova a bucare la retroguardia del Catalunya cercando di bucare con palle filtranti centrali, ma Alessandro Caria fa buona guardia dimostrandosi sempre puntuali nelle uscite di piede.

Il Catalunya sfonda, invece, dalle fasce e crea alcune buone occasioni da rete che si trasformano però in occasioni per mettere in mostra le capacità del portiere avversario.

Come succede spesso nelle occasioni in cui le due squadre si equivalgono, per spezzare l’equilibrio in campo ci vuole un’invenzione. Allora tutto si aspettano la grande giocata di un attaccante, l’invenzione del trequartista; nessuno si aspetta invece l’invenzione dell’uomo in giacchetta nera (anche se in realtà il completo indossato dall’arbitro è quello con maglia gialla).

Sugli sviluppi di un contrasto a metà campo un centrocampista ospite ferma, in maniera palese e con entrambe le mani, la palla; il direttore di gara, invece di fermare l’azione, fa segno di continuare cercando di applicare la norma del vantaggio a favore del Catalunya. Peccato che la palla resti, invece, a disposizione dei biancoblu che colgono la difesa algherese scoperta e ne approfittano per realizzare la rete del vantaggio.

Lo svantaggio genera la pronta reazione del duo Ibba-Giorico che per alcuni minuti chiude gli avversari nella propria metà campo e crea numerose occasioni da rete che non portano al pari in parte per l’imprecisione degli attaccanti ed in parte (gran parte) per la bravura del portiere di Nulvi.

Il primo tempo termina con gli ospiti in vantaggio e con il Catalunya convinto che la partita sia ancora tutta da giocare.

Nel secondo tempo la furia agonistica dei blancos si fa ancora più manifesta. Gli ospiti hanno sempre maggiore difficoltà ad imbastire ripartenze pericolose e si affidano sempre più ai buoni piedi del loro centrale di centrocampo, veri faro della squadra. Proprio lui però, nel tentativo di bloccare una iniziativa di Congiu (ottimo esordio con il team 2003) causa il calcio di rigore a favore del Catalunya. Sul dischetto va il Panzer di ghiaccio che, con freddezza, piazza la palla all’angolino alla destra del portiere.

Raggiunto il pari, ora i nostri vanno all’inseguimento della vittoria. Arrivano ancora buone occasioni da rete ma ancora una volta è l’estremo difensore avversario ad assurgere agli onori della cronaca (complimenti per le tante e belle parate). Là dove il portiere non può nulla ci si mette la troppa foga a negare il vantaggio; l’occasione d’oro capita sui piedi di Stefano che approfitta di una corta respinta del portiere (ancora steso a terra) e davanti alla porta spalancata – invece di appoggiare comodamente di piatto – decide di calciare di potenza. Beffardamente la palla passa a due centimetri dal palo e termina sul fondo. Errore sicuramente perdonabile per l’instancabile trottolino del centrocampo catalano, uno di quelli che mai – in nessuna occasione – arriva al termine della partita senza aver dato tutto il possibile.

La regola non scritta del calcio dice “gol mancato, gol subito”. Un fallo, peraltro inutile, sulla trequarti regala agli ospiti una nuova occasione di colpire verso la “nostra” porta. Il giocatore incaricato della battuta colpisce la palla con violenza. Alla forza della battuta si aggiunge il rimbalzo beffardo che la palla compie proprio pochi metri davanti al portiere che viene ingannato e battuto. Anche per lui un piccolo errore accompagnato però da un paio di parate di valore ed alcune tempestive uscite per mettere delle pezze in situazioni di pericolo.

L’immeritato svantaggio genera una furiosa reazione d’orgoglio del Catalunya. Tutti spingono in avanti; Mauro si sgancia sempre più dalla difesa, Thomas diventa inarrestabile nelle sue discese sulla fascia. Daniele è prorompente nelle sue sgroppate.

Si gioca praticamente ad una porta. Gabriele colpisce una traversa ed un’altra conclusione gli viene ribattuta all’ultimo istante. E’ un assalto all’arma bianca. Il mister rinuncia ad un difensore per mettere in campo anche la fantasia di Ale Riu. Si collezionano i calci d’angolo ma le mischie che ne seguono non sono mai favorevoli per i nostri. Ci provano in tanti ma nessuno ha la fortuna di “pescare” la conclusione vincente.

Dopo tre minuti di recupero l’arbitro mette fine al bellissimo match.

Complimenti per tutte e due le compagini. Ai bravi ragazzi del Nulvi, capaci di cogliere la vittoria.

Ai ragazzi del Catalunya, autori di una delle più belle partite disputate da questo gruppo. Sicuramente gli scotterà aver perso una partita in cui hanno concesso agli avversari (bella squadra) di calciare verso la porta solo su calcio di punizione, ma da oggi avranno anche la consapevolezza che questo è il modo di affrontare qualsiasi avversario, e non sempre ci sarà la sfortuna a decidere le sorti dell’incontro.

Catalunya: Alessandro Caria, Francesco Idili, Matteo Campus, Mauro Zucca, Mattia Meloni, Thomas Livesi, Davide Pensè, Gabriele Livesu, Stefano Deriu, Francesco Manunta, Alessandro Riu, Andrea Catogno, Michele Priami, Fabiano Fois, Claudio Salaris, Daniele M, Congiu.