Santa Maria La Palma – 7 novembre 2015
Per la quinta giornata del campionato esordienti CSI il calendario pone davanti ai ragazzi del Catalunya l’ostacolo Città di Ittiri in una partita che prende il via con notevole ritardo sull’orario stabilito, quando il caldo sole pomeridiano si è ormai nascosto oltre l’orizzonte per lasciare campo libero al buio ed al freddo.
Da un lato, quindi, i Nero Verdi che si presentano con una formazione valida in cui spiccano per capacità atletiche (qualcuno anche tecniche) tre o quattro atleti che sovrastano anche i più fisicati tra i nostri.
Dall’altro gli “ex rossoneri” di Mr. Ibba.
Sì proprio ex perchè, nel rispetto della nuova linea stilistica dell’accoppiata Catalunya-Mercede, per l’occasione i ragazzi tengono a battesimo la nuova divisa total-white. Una vera manna dal cielo per l’attempata gang dei supports che ancora rimpiangono i tempi del calcio a 7 in cui i ragazzi giocavano ad una spanna dal loro naso e riuscivano ad avere, anche lì con qualche sforzo, una visione completa della partita.
Oggi, tra impianti di illuminazione non proprio al top e diottrie latitanti, ogni accadimento sul terreno di gioco viene commentato e raccontato grazie al mutuo soccorso dell’intero fans club (“io ho visto che…”, “a me invece è sembrato che…”, “era dentro…” “…no per me era fuori” etc).
E proprio il concetto di mutuo soccorso è anche alla base della buona, anzi più che positiva prestazione dei Blancos, nonchè Merengues, nonchè Galacticos (per la serie non ci facciamo mancare nulla – anche se paragonarsi proprio oggi agli sportivi iberici non è il massimo del tempismo: motociclismo docet).
Pensare di fronteggiare i più atletici avversari nell’uno contro uno, senza l’aiuto dei compagni, sarebbe impossibile per ognuno dei nostri presi singolarmente. Ma l’unione fa la forza; quando uno solo non può niente due (o anche tre) possono tutto.
Ed in questo i ragazzi sono bravissimi, anzi spettacolari. Guidati dai consigli continuativi e precisi del mister, erigono una gabbia che riesce a limitare tantissimo l’attaccante centrale (il più pericoloso) e controbattere con vigoria fisica e capacità tecniche le offensive dei cavalli ittiresi che scorrazzano lungo le fasce.
Limitare, però, non vuol dire annullare. Infatti è proprio il centravanti ittirese a lanciarsi su una palla messa dietro la linea difensiva del Catalunya e presentarsi solo ed indisturbato davanti a Kadija. Dribbling secco e palla in rete.
Il primo round va all’attaccante, ma la nostra Lady medita vendetta.
Il gol però ha un effetto corroborante proprio per chi lo subisce.
Sono i Merenguitos a condurre il gioco. Gli ospiti la mettono più sul piano della corsa, i nostri invece giocano più a terra con fraseggi precisi nascondendo la palla agli avversari.
Visto il momento positivo, il mister azzarda la mossa tattica che porta ancora più su il baricentro della squadra e mette in ambasce la difesa avversaria. Dalla posizione di “falso nueve” Fabiano passa dietro le punte con, da destra a sinistra, Andrea Gabriele e Alessandro (il “Don” che come il suono della campana -e a Santa Maria le conoscono bene- sa essere una sentenza per le difese).
La mossa dà subito i frutti sperati.
Fabiano semina, servendo una palla al bacio dentro l’area.
Gabriele raccoglie, procurandosi un rigore solare per atterramento quando stava per battere verso la porta.
Andrea assapora il gusto dolce del gol trasformando il rigore con una rasoiata secca e precisa che rende superfluo ogni tentativo di parata dell’estremo difensore ittirese.
Tutta la squadra si batte e si “sbatte” senza alcun timore. Ne sa qualcosa Stefano che è costretto ad abbandonare il campo per affidarsi alle cure del mitico Kevin, che sa dimostrarsi abile fotoreporter (sua la foto della squadra) ma anche valente ortopedico e nel giro di pochi minuti il Toro di Villa può riscendere nell’arena; un lottatore non può stare lontano dalla lotta.
Con il risultato di 1 a 1, tutti i ragazzi vanno a godersi il meritato intermezzo di riposo.
Il clichè del match non cambia nemmeno nella ripresa.
Le due squadre continuano a “darsele di santa ragione”.
Alt! Nessun fraintendimento. Tutti i ragazzi sono correttissimi e sportivissimi dal punto di vista disciplinare, però tutti si impegnano allo spasimo alla ricerca della vittoria e ci regalano una partita emozionante fatta di continui capovolgimenti di fronte.
Gli sportivi ed infreddoliti tifosi delle due squadre si animano sempre più tanto che, con un improvviso slancio di passione, nonna Maria Luisa – capitana delle cheerleaders catalane – intona cori di sostegno per la squadra invitando anche i tifosi avversari a fare altrettanto per i loro ragazzi.
Tra tanti capovolgimenti di fronte, a pochi minuti dal termine, è l’Ittiri ad avere l’occasionissima del ko.
E’ ancora il n°21, marcatore della prima rete, a presentarsi in perfetta solitudine davanti a Kadija.
Come un cobra si avventa sulla palla ed è pronto a dare il morso mortale.
Ma non ha fatto i conti con l’orgoglio della nostra portierona.
Come la più esperta incantatrice di serpenti, con i suoi movimenti ipnotici ed il suo sguardo ammaliatore manda in confusione il suo avversario che calcia proprio lì dove lei vuole. Scatto di reni e palla messa in angolo: Paratona. Bravissima Kad; per te secondo round, vendetta e vittoria ai punti.
La partita termina con un pareggio e con un meritatissimo applauso per i ragazzi delle due squadre.
Soffermandoci ai ragazzi del Catalunya, tutti meritevoli dei complimenti ricevuti, una citazione particolare per gli uomini particolarmente impegnati nella fase difensiva (Matteo, Mauro, Thomas, Davide, Francesco, Gabriele, Stefano – non vogliatemene se dimentico qualcuno) perchè hanno saputo giocare veramente da squadra rendendo sempre più attuale il motto dei moschettieri Tutti per uno – uno per tutti.
Catalunya: Kadija – Davide – Francesco I. – Francesco M. – Mauro – Stefano – Ivan – Alessandro R. – Fabiano – Gabriele P. – Gabriele L. – Andrea – Claudio – Elia – Thomas – Alessandro D. – Matteo
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